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Essere colpiti da ictus - ischemia in età giovanile non è più una cosa rara, ma una realtà sociale che preoccupa, e tanto. I danni fisici che porta un ictus sono vari e di entità diversa, ma la reazione psicologica a questa malattia può avere risvolti anche insperati, come ritrovare la vera Essenza di se stessi attraverso il turbine dei sentimenti che questa condizione di malattia provoca. Andrea Baccaglioni è un esempio di come si può intraprendere un cammino di rigenerazione, fisica ma non solo, e lo ha fatto attraverso anche la scrittura di questo "diario" edito da Officina Grafica Edizioni. Uno "scrigno", come ama definirlo l'autore, di questa difficile esperienza di vita. Tra le frasi significative di questo testo, vogliamo proporne alcune che danno la dimensione che la malattia - qualsiasi essa sia - non è ristretta all'individuo che la subisce, ma coinvolge e sconvolge la vita di quanti circondano "il paziente" facendo emergere nuovi percezioni di se stessi e del mondo che ci avvolge. "Ero terrorizzato dal pensiero se lasciarmi morire o no, ma la consapevolezza di quanto mi piacesse vivere era intatta e quindi decisi di conseguenza".